Quando il paziente risulta beta positivo, infatti, la patologia di base è già ad uno stato progredito. Per migliorare l'efficacia dei trattamenti e rallentare la progressione della demenza da Alzheimer, sarebbe utile identificare le persone a rischio prima che sviluppino un carico amiloide importante. Nell'ambito dell'Alzheimer's Disease Neuroimaging Initiative, 292 partecipanti sono stati sottoposti ad un paio di test cognitivi non invasivi. Tutti i partecipanti risultavano negativi alla presenza di placche beta-amiloidi e non presentavano segni di demenza; 40 partecipanti sono divenuti positivi nel corso dello studio e nel periodo successivo.