In una prima fase, i ricercatori hanno esposto a campioni di particolato cellule delle vie aeree umane, le cosiddette cellule epiteliali bronchiali, per testarne la reazione biologica. Sotto stress, queste cellule emettono una sostanza che allerta il sistema immunitario della necessità di avviare reazioni infiammatorie nel corpo. I ricercatori sono stati in grado di dimostrare che ad un elevato potenziale ossidativo corrisponde una reazione infiammatoria più intensa. Uno studio condotto dall'Università di Berna ha dimostrato, inoltre, una suscettibilità elevata al particolato nelle cellule di pazienti affetti da fibrosi cistica.
Lo studio sul particolato
Da un punto di vista quantitativo, la maggior parte del particolato è costituito da polvere minerale e cosiddetti aerosol inorganici secondari, come nitrato di ammonio e solfato. Il potenziale ossidativo del particolato, però, è soprattutto influenzato dai cosiddetti aerosol organici secondari di origine antropica, che provengono principalmente dalla combustione del legno e dalle emissioni di metalli derivanti dall'usura dei freni e dei pneumatici nel traffico stradale.
Un'analisi dei dati sperimentali con un modello computerizzato ha anche permesso di identificare le località in Europa con il più alto potenziale ossidativo. Le zone più critiche sono risultate le aree a carattere principalmente metropolitano, come la capitale francese, Parigi, e la Pianura Padana nel Nord Italia.