Tecnologie, talenti e competenze multidisciplinari: il futuro della cura e della ricerca passa da qui.
Entro il 2050, una persona ogni quattro in Europa e Nord America avrà più di 65 anni; questo significa che il sistema della salute dovrà supportare molti più pazienti con problemi complessi.
Raccogliere e analizzare i dati, e soprattutto trasformali in conoscenza è la vera sfida che permetterà di portare i vantaggi dell’utilizzo delle nuove tecnologie al letto del paziente, con diagnosi più corrette e terapie più mirate e adeguate.
AI Center di Humanitas
Per questo un anno e mezzo fa, facendo tesoro dei progetti e delle attività realizzati nei precedenti sei anni, è nato l’AI Center di Humanitas, il primo centro di intelligenza artificiale integrato in un ospedale in Italia. Il centro riunisce bioingegneri, data scientist, medici e ricercatori che lavorano insieme per dare forma al futuro della ricerca e della cura, grazie a big data, machine learning e sinergie tra competenze multidisciplinari. Le diverse prospettive sono fondamentali, così come la “traduzione” nelle diverse lingue parlate dal team: in questo modo si riesce a vedere il paziente da un punto di vista complessivo. Alla fine è tutto un tema di squadra.
L’obiettivo dell’AI Center non è mai stato quello di pubblicare o fare ricerca accademica: il centro è nato per risolvere problemi reali che i nostri medici incontrano quotidianamente. Problemi che nascono nella clinica e vengono risolti direttamente nella clinica. Il centro vuole avere un impatto clinico importante e contribuire alla missione di Humanitas, che per tutti è quella della mortalità zero.
Il futuro della salute è la convergenza della medicina e delle tecnologie.