Un nuovo modello, attento, presente, coinvolgente e in ascolto. La sua caratteristica fondamentale è la capacità di prendersi cura delle persone lasciando spazio alla loro autonomia: la nuova leadership preferisce la collaborazione alla competizione e si concentra sull’interpretazione dei bisogni reali, coinvolgendo nella loro definizione i destinatari dei benefici nell’organizzazione.
Cantoni Mamiani, docente all’Università Cattolica di Milano, è presidente e co-fondatrice di ArtsFor, società di consulenza culturale e di sviluppo organizzativo, dove ha creato Leading by Heart, metodo formativo che sviluppa uno stile di leadership inclusiva ed empatica.
Filosofa di formazione, focalizza il suo discorso sul concetto di “Leadership di cura”, che è anche il titolo del suo ultimo libro (Edizioni Vita e Pensiero).
Un concetto di leadership che pone le fondamenta sulla qualità della relazione; le organizzazioni sono organismi viventi e le relazioni sono il loro nutrimento. È nella relazione che si costruisce senso.
Infatti, in un contesto del tutto diverso da quello abituale è importante rivedere le capacità necessarie oggi per fare impresa: senso di ospitalità, ascolto, empatia, pazienza, gratitudine, leggerezza, gioco e gentilezza.
Dall’altra parte è invece necessario che chi lavora sappia riconoscere e manifestare le proprie esigenze. Chiedere non può più essere un limite. La sfida è imparare a chiedere, senza arrivare a pretendere. Imparare a riconoscere i propri bisogni e a portarli dove possono essere soddisfatti.
Siamo cresciuti in una cultura emotivamente analfabeta. Imparare a riconoscere e nominare le emozioni sembra banale ma invece è la vera innovazione della cultura organizzativa di oggi e del futuro; saper riconoscere le proprie emozioni e bisogni apre la strada a una maggiore empatia con gli altri e a un abbassamento del livello di conflitto, che toglie molta energia.
La mancanza di energia infatti è un grosso problema oggi: “Le persone si sentono scariche ma non sanno perché. Aiutarle a capire quali comportamenti drenano loro l’energia e quali la ricaricano -spiega Cantoni Mamiani-, comporta mettere l’attenzione sulla qualità delle relazioni, della comunicazione e delle conversazioni che ogni giorno hanno sul lavoro”.
Per tornare alla domanda iniziale su cosa tiene insieme leadership e fragilità: la consapevolezza che siamo un tutt’uno tra mente, emozioni, sensazioni e che le persone vanno gestite nella loro interezza e rispettate per qualità e capacità che non necessariamente sono “performative” ma a volte possono essere molto utili per tenere insieme un gruppo e motivarlo.