La rivoluzione digitale
Come ogni rivoluzione che si rispetti, il digitale ha portato grandi cambiamenti e capovolgimenti di fronte. Attraverso la continua connessione, nella malattia ci riappropriamo di noi stessi come persone. Gli strumenti online, le app di messaggistica, i device sempre connessi hanno favorito la centralità del paziente che da oggetto diventa soggetto della relazione, protagonista di un racconto che inverte il segno della modalità con cui ci si rappresenta. Il digitale ha favorito un cambio di paradigma nei modelli di cura.
La medicina narrativa
La malattia, quindi, assume caratteri diversi a seconda che sia raccontata in termini medici o dal punto di vista del vissuto del paziente inteso come identità unica e irripetibile, che bisogna tenere in conto se si vuole personalizzare il percorso di cura e costruirlo sulla base delle sue esigenze e aspettative. Ecco, quindi, l’importanza che assume la Medicina Narrativa.
Piano Nazionale delle Cronicità
Anche il Piano Nazionale delle Cronicità del 2016 recita: Il Piano di cura personalizzato costituisce un programma che integra un ‘percorso assistenziale’ con un ‘percorso esistenziale’, che tiene in primaria considerazione i bisogni, le aspettative e i desideri del paziente, che è e resta l’attore fondamentale della propria cura, esperto della propria malattia “vissuta” (illness), ben diversa e lontana dal classico concetto clinico di malattia (disease), generalmente prevalente nei servizi e tra i professionisti.
Abbiamo la grande possibilità di portare un’innovazione importante in quelle che la studiosa Trisha Greenhalgh chiama micro-morality, ovvero quelle piccole azioni quotidiane che diventano, però, una cura per l’anima