Durante l’OpenZone Talk, il Prof. Di Minin ci ha portato in viaggio alla scoperta delle storie di innovazione di aziende italiane di successo. Ma da dove nasce l’innovazione? È questo il punto di partenza, la chiave di lettura che ci accompagna in questo viaggio. Ciò che accomuna queste storie di innovazione è l’ossimoro, una figura retorica che consiste nell’accostare parole che esprimono concetti contrari. È una metafora particolarmente calzante perché è sulla fusione di due elementi apparentemente opposti che molti manager e imprenditori hanno costruito lo sviluppo e il successo delle loro imprese.
Sono in realtà tre gli elementi comuni per realizzare quella che Di Minin chiama ambidexterity, cioè la capacità di un’azienda di sfruttare elementi opposti per mantenere uno stato di costante tensione creativa: rispetto dei ruoli inteso come coesistenza di elementi opposti che si riconoscono importanza reciproca; la leadership che nel momento del cambiamento è riuscita a conservare gli elementi caratterizzanti dell’azienda e ad adottare contemporaneamente nuove soluzioni; focus sui risultati: attento focus dei risultati e cioè la capacità di guardare al futuro con coraggio ma anche concretezza.
Certo è che non esistono verità assolute nel management dell’innovazione. L’esortazione finale è di non chiudersi troppo in schemi predefiniti e dare la giusta importanza alle sfumature mettendo in discussione teorie e modelli dati per certi e sperimentando nuove strade.